Centro Veneziano
di Studi Ebraici
Internazionali
Il 5 febbraio, alle ore 18.00
presso la Fondazione Querini Stampalia in Campo Santa Maria Formosa
si inaugurano ufficialmente le attività di Beit Venezia (dall'ebraico bait, casa), una nuova casa per la cultura ebraica, aperta a tutti. Haim Baharier è il primo ospite ufficiale di una nuova realtà che, promossa dal Centro Veneziano di Studi Ebraici Internazionali, intende offrire a tutte le persone interessate tre programmi collegati all'idea di "vivere, studiare e creare" nella Venezia ebraica. Organizzato in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia Onlus, questo primo incontro con Haim Baharier, uno dei principali studiosi di ermeneutica biblica e pensiero ebraico, prende spunto dal suo ultimo libro, La valigia quasi vuota. Storie di ebrei erranti (Garzanti 2014). L'autore converserà con Giorgio Camuffo e Shaul Bassi.
Beit Venezia organizzerà regolarmente corsi di cultura e itinerari ebraici, incontri con grandi personaggi (scrittori, artisti e musicisti) e spettacoli. Con l'avvicinarsi del cinquecentesimo anniversario del Ghetto nel 2016, Beit Venezia vuole rilanciare la vocazione storica di questa città come centro di conoscenza e creatività ebraica, nonché come luogo di incontro e di scambio interculturale.
Haim Baharier
Haim Baharier nasce a Parigi da genitori polacchi sopravvissuti all'orrore di Auschwitz. Studia sotto la guida di Emmanuel Lévinas e Léon Askénazi. Baharier è matematico e psicoanalista, ma prima si è occupato dell'attività di famiglia commerciando diamanti e ha lavorato come consulente aziendale. Nel 2013 è stato a Venezia, ospite del Centro Veneziano di Studi Ebraici, con una serie di lezioni sul Decalogo (Una parola tra nove premesse e nove promesse).